Le sinuose donne di Wabisabi
Raccontaci un pò di te Lorena, di cosa ti occupi e di dove sei? Io sono Lorena, o anche Wabisabi (termine giapponese che significa, semplificando un po’, trovare la bellezza nelle cose imperfette), sono nata a Reggio Calabria, città che ho lasciato all’età di 18 anni per trasferirmi prima a Roma, poi a Madrid, Barcellona e Torino, dove mi trovo attualmente. Sono un’illustratrice a tempo pieno: il mio percorso è iniziato poco più di 3 anni fa come autodidatta; in seguito, con l’aumentare della passione e della curiosità, ho avuto l’opportunità di frequentare un master in Illustrazione Creativa della scuola BAU di Barcellona. Da meno di un anno ho deciso di dedicarmi interamente all’illustrazione, lasciandomi alle spalle altri lavori che svolgevo per compensare. Ho iniziato quindi a vendere le stampe delle mie illustrazioni, a collaborare con delle riviste, ad essere pubblicata su pagine dedicate all’arte e all’illustrazione, come Brillo Magazine e Picame Magazine. Da poco ho collaborato con una rivista che uscirà a Settembre con delle illustrazioni di moda e a Ottobre per la prima volta una mia illustrazione diventerà la copertina di un libro per Edizioni SUR.
Sapresti individuare tutte le tue influenze artistiche? Sono numerosissimə le artiste e gli artisti che mi hanno influenzata nel percorso. Agli inizi sicuramente Egon Schiele per le forme dei corpi, Picasso e Matisse per l’uso dei colori e Gauguin per la composizione; con il tempo se ne sono aggiuntə altrə, specifichə per il mondo dell’illustrazione di moda, come René Gruau, Helen Dryden e George Barbier. E poi ci sono le illustratrici/tori contemporaneə che mi ispirano ogni giorno: Isabelle Feliu, Agathe Singer, Kelly Beeman, David de las Heras, Manuele Fior e Abbey Lossing.
Cosa rappresenta per te disegnare e soprattutto cosa cerchi di trasmettere attraverso le tue illustrazioni? Disegnare per me rappresenta una ricerca continua, un conforto, una valvola di sfogo, un porto sicuro. Quando sono felice, quando qualcosa mi preoccupa, quando sono arrabbiata, disegnare mi aiuta ad attraversare l’emozione. Anche se magari quello che disegno non ha nulla a che vedere con quello che sto provando, il solo atto di pianificare un disegno, studiare la composizione, scegliere i colori, mi riempie. Col tempo le tematiche delle mie illustrazioni hanno preso forma, e adesso c’è un messaggio di fondo che cerco di trasmettere: sentirci liberə con noi stessə, sentirci a casa con i nostri corpi, nei nostri spazi, essere in linea con quello in cui crediamo.
Raccontaci dell’espressività racchiusa nelle donne che rappresenti: i loro movimenti, le loro movenze, il loro sguardo non è casuale.. Un elemento importante nel modo in cui vedo e rappresento i corpi è senza dubbio la danza. Ho sempre ballato da piccola: da quando avevo 5 anni non mi sono mai fermata fino ai 18, quando, appunto, sono andata via dalla mia città e ho iniziato la laurea triennale. Era il mio modo di esprimermi, le emozioni le vivevo ballando, era un fuoco che si alimentava solo. Da quando ho smesso di ballare, per anni sono andata in cerca di quel fuoco. L’ho poi finalmente ritrovato nell’illustrazione, e, senza volerlo, la danza è tornata presente, stavolta sulla carta, con pennelli e colori. L’altro elemento che torna molte volte nelle mie illustrazioni è lo sguardo, che è uno dei modi attraverso cui leggo le persone. Lo sguardo è uno strumento, possiamo trasmettere moltissime cose senza dire neanche una parola.
Spesso nelle tue illustrazioni il colore rosso è al centro della scena.. rappresenta qualcosa in particolare per te? È stato il primo colore, seguito dal blu e dal giallo, che ho iniziato ad usare quando ancora lavoravo in bianco e nero. Avevo molta paura di sbagliare ed ero convinta di non saperli usare, non sapevo che tonalità abbinare, che colori potevano essere accostati. Poi, un po’ studiando teorie del colore, un po’ osservando i lavori degli old masters, mi sono buttata, e ho iniziato ad usare i colori primari. Il rosso poi è rimasto in quasi tutto quello che faccio: probabilmente il mio inconscio lo associa a questa grande passione che sento per l’illustrazione!
Contatti: @___wabisabi