Studio Tropicana: storia di progetti architettonici creativi

Perché Studio Tropicana? Il nome dello studio esprime il nostro modo di pensare, perché fermamente crediamo che la condivisione di una visione sia alla base del progresso. Studio Tropicana è l’espressione che definisce il nostro continuo stato di equilibrio tra la realtà che viviamo e la visione futuribile della realtà che vorremmo. Nasce dalla nostra esperienza lavorativa e dalla vita quotidiana. Il concetto di integrazione è cambiato radicalmente negli ultimi anni arricchito dall’idea di Melting pot, più vicino alla nostra generazione. Integrarsi in una cultura diversa dalla tua è un modo per noi di generare l’inaspettato. Vite, esperienze e culture diverse che si mescolano insieme per creare nuovi progetti…inesplorati e sorprendenti. Tropicale è un vizio, è un modo di pensare, di affrontare e studiare la vita, dove é possibile vedere l’impossibile nel possibile, un metodo per progettare l’inaspettato oltre i limiti fisici e non. Studio Tropicana è la nostra visione del futuro.



Cosa chiede un cliente tipo? Attraverso Studio Tropicana manifestiamo la nostra intenzione di dare forma ad uno spazio “che ancora non c’è“. Come Creativi è nostro il compito di immaginare luoghi che ancora non esistono e renderli reali attraverso la costruzione della complessa relazione tra il progettista, il committente e l’opera stessa. I nostri clienti intraprendenti ci chiedono di realizzare per loro progetti ambiziosi e coraggiosi e spesso al primo incontro ci piace spiazzarli. A volte mettendo da parte i dati matematici e la fattibilità costruttiva, senza filtri presentiamo loro la nostra visione… Ci piace fornire scenari visionari per allargare gli orizzonti. Riusciamo a fare questo mettendoci continuamente in discussione. Il nostro approccio progettuale si basa sulla continua ricerca e sperimentazione per trovare risposte alle domande che ci poniamo continuamente dentro e fuori il processo creativo. Questo è il nostro punto di partenza per iniziare un progetto, un processo creativo provocatorio, distruggere per poi ricostruire insieme. Realizzare un progetto è per noi costruire una relazione fatta di equilibri e armonie. Le fusioni a freddo non esistono e in fondo a noi ci piace muoverci in un clima tropicale.

Dove vi vedete tra 5 anni? Sicuramente nel mezzo del nostro viaggio tropicale, tra la svizzera tedesca, a cui siamo molto legati e l’Italia dove sono le nostre origini… e forse anche un po’ più in là. Professionalmente siamo cresciuti a Basilea dove viviamo e lavoriamo da ormai 10 anni. Inutile nascondere quanto ci abbia professionalmente formati la nostra esperienza nello studio Herzog & de Meuron, premio Pritzker per l’architettura 2001. In Svizzera l’architetto ha un ruolo fondamentale all’interno della società, é un professionista riconosciuto al quale affidarsi e con cui confrontarsi. Un aspetto questo che forse in Italia si è perso nel tempo trasformando la nostra professione ad un incarico quasi decorativo e stereotipato secondo l’esempio di Archistar Italiane che si confrontano poco con il panorama internazionale Architettonico. Contribuire al CAMBIO è quello che immaginiamo per noi e per tutta la generazione di creativi che costantemente si trova in precario equilibrio tra quello che hanno imparato all’estero e quello che possono realizzare nel loro paese di origine. Ecco, in 5 anni vogliamo accorciare le distanze tra questi due mondi, creare relazioni bilaterali fondate sulla ricchezza reciproca di queste due realtà che ci appartengono e porre le basi per una nuova visione tropicale.

Quali sono gli Artisti che hanno influenzato il vostro lato illustrativo ed architettonico ? L’ispirazione per iniziare un nuovo progetto nasce dalla commistione di diverse discipline. Ci piace completare il processo illustrativo ri-costruendo il contesto dietro la storia mettendo insieme musica, cinema, arti grafiche e architettura.
Nel progetto “Le Domestiche” ad esempio la scelta di illustrare alcune case piuttosto che altre è stata guidata dalla volontà di ricercare cosa ci fosse dietro la storia dell’ opera realizzata. Come nel caso della “Cupola” di Dante Bini progettata per Monica Vitti e Michelangelo Antonioni. Di fatto La casa è stata abitata solo per il breve periodo della loro storia d’amore per poi essere abbandonata. L’idea di illustrare “la Cupola” è stata ispirata dalla visione del film “L’avventura” diretto da Antonioni. In una scena l’Architetto Sandro chiede a Claudia, interpretata da Monica Vitti: “ci sposiamo” ? e Claudia, risponde un secco” No”… ecco l’anticonformismo del tempo che probabilmente si respirava anche in casa Vitti-Antonioni e che ha lasciato questa Villa al suo inesorabile destino. Villa Donegani è un altro esempio. Siamo nel 1940 e mentre l’Italia sta per entrare in guerra Guido Donegani commissiona a Gio Ponti la progettazione della sua residenza estiva a Bordighera. Con il video che accompagna l’illustrazione abbiamo voluto immaginare la spensieratezza di una estate italiana nell’ inconsapevolezza di quello che sarebbe accaduto negli anni successivi.
Questa commistione tra Cinema, musica, architettura e l’illustrazione sono alla base del nostro lavoro sia come illustratori che come architetti. Tra gli Artisti che stimiamo non possiamo fare a meno di citare Alessandro Gottardo il cui lavoro ha avuto un ruolo fondamentale per noi. Le sue illustrazioni raccontano storie nascoste che vengono svelate da dettagli impercettibili che improvvisamente aprono la visione ad altri scenari. La sua chiave di lettura e soprattutto l’amore per i dettagli intesi come indizi che portano ad altri possibili luoghi ha profondamente influenzato il nostro approccio grafico. Vogliamo citare anche Olimpia Zagnoli che con le sue illustrazioni geometricamente pulite e colorate ha sicuramente ispirato il nostro modo di illustrare l’architettura. Per l’architettura la lista sarebbe infinita… Albini, Galfetti e tantissimi altri…senza dubbio Gio Ponti occupa un posto speciale per la sua natura multidisciplinare e la volontà di espandere la sua visione in tutti i campi.
Per l’architettura contemporanea non possiamo nascondere la grande influenza di Herzog & de Meuron nello sviluppo del nostro processo creativo. La passione per la continua ricerca e sperimentazione dove ogni linea disegnata ha un significato preciso ed è frutto di una analisi più profonda. Non a caso a loro abbiamo dedicato “ Blue House” accompagnata anche essa da uno spezzone del film di Jacques Tati, “ La casa del Futuro”….una sottile dedica a coloro che in quegli anni con una semplice facciata blu avrebbero per sempre cambiato il mondo dell’architettura. A tutti loro dobbiamo l’amore per la ricerca, la curiosità di spingersi oltre e la capacità di essere visionari.



Studio TROPICANA è attivamente presente in Svizzera e Italia.
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