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Le illustrazioni piatte e primordiali di Marco Carrer

Marco è un giovane illustratore veneziano, nato in provincia di Venezia nel 1997. Disegna da sempre, tanto da frequentare alla fine del suo percorso scolastico la Scuola Internazionale Comics a Padova. Lì intraprende un percorso che letteralmente cambierà il suo stile e la sua personale identità di illustratore (in evoluzione ancora ad oggi). Il suo sogno è quello di poter diventare a tutti gli effetti un professionista. Il suo stile si presenta molto minimale, i personaggi e le ambientazioni raffigurate sono ad un unico livello e lasciano intravedere nel dettaglio il suo tratto essenziale.

Analogico o digitale? Analogico, senza pensarci. Il digitale offre tantissimi vantaggi: ha maggiore velocità d’esecuzione ed è molto versatile per quanto concerne le modifiche. Nonostante ciò ho comunque la necessità di “sentire” davvero ciò che sto facendo, sporcandomi le mani e includendo nel mio processo creativo l’errore. L’assenza di un tasto per tornare indietro mi rende inevitabilmente più preciso e più sereno. Il tratto che ne uscirà non rispecchierà mai perfettamente quello che avevo in testa, ma è proprio questa la bellezza ed unicità al tempo stesso dell’opera.

Quali correnti artistiche e artisti hanno influenzato il tuo stile? Amo Richard Scarry, Keith Haring mi ha ispirato moltissimo e ovviamente Picasso. Ora seguo molto artisti come Paul Klee, Lucio Schiavon e Miroco Machiko. La mia più grande ispirazione però rimane sempre l’arte antica.

Quanto vedi il tuo territorio Veneziano nelle tue opere? Nelle illustrazione “finite” direi non abbastanza, ma nei miei sketchbook personali abbondano paesaggi Veneziani e Mestrini. È sicuramente un aspetto che vorrei includere di più. Grazie per lo spunto 🙂

C’è stata un’evoluzione nell’utilizzo dei colori? Hai una palette ricorrente? Non saprei dirti esattamente come si sia evoluta la mia identità artistica, ma negli anni ho sicuramente sviluppato una sensibilità personale per quanto riguarda i colori e i loro accostamenti. Per tornare alla tua domanda, ciò che si avvicina di più ad una palette è la mia collezione di fidate matite colorate Faber-Castell, che mi accompagnano da anni. Cerco sempre di ricercare i colori giusti per ogni progetto, senza limitarmi ad una palette fissa.

Quali pensi siano le abilità/caratteristiche che deve avere un illustratore professionista al giorno d’oggi? Bella domanda! Non credo di conoscere ancora appieno la risposta ma per quanto mi riguarda un illustratore deve capire bene cosa vuole il cliente, interagendo senza complicare le cose e dando il giusto valore a ciò che andrà a disegnare.

Che tecniche utilizzi? Matite colorate, acrilico, collage.

Come ti vedi tra dieci anni? Forse a ricoprire il ruolo di art director oltre che di illustratore.

Contatti: @marcocarrer123

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