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Anna Toschi

  1. Anna, nel tuo portfolio c’è una raccolta che intitoli “People” dedicata alle persone. Com’è nata questa passione nell’osservare gli esseri umani e illustrarli? Cosa trovi in loro che non trovi in altro? La mia passione nell’osservare gli esseri umani e illustrarli, nasce dall’infinita fonte di ispirazione che traggo dalle diversità che caratterizzano qualunque individuo. Ogni persona porta con sé un insieme unico di tratti, espressioni e gesti che raccontano storie diverse e affascinanti. Mi piace rappresentare i piccoli dettagli della quotidianità, trovo siano estremamente rappresentativi di ciò che siamo. La raccolta “People” vuole essere un omaggio alla quotidianità e alla straordinaria varietà dell’esperienza umana.

  1. Guardando i tuoi lavori si nota un cambiamento nelle illustrazioni più recenti. Ti va di raccontarci cosa c’è dietro a questa trasformazione? Mi piace pensare i miei disegni come una sorta di prolungamento di ciò che provo e sono. Quindi accolgo ogni cambiamento artistico con molto entusiasmo, come conseguenza di una mia evoluzione o crescita personale. Mi piace, inoltre, sperimentare con varie tecniche e non limitarmi a quello che mi è più familiare. Ogni sperimentazione è un’opportunità per scoprire qualcosa di nuovo, per accendere una piccola scintilla che può portare a nuove idee e prospettive.
  1. Se tu non fossi un’illustratrice, quale altro modo avresti trovato per esprimere le tue emozioni? Mi piace moltissimo immaginarmi in un vivaio a prendermi cura delle piante, anche se finora ho avuto solo qualche cactus. Trovo che il contatto con la terra e la natura sia un modo straordinario per esprimere le emozioni e incanalare la creatività, o almeno così mi piace pensare.
  1. Qual è l’emozione che ancora non sei riuscita a illustrare e perché, secondo te? Trovo molto difficile riuscire a rappresentare emozioni negative. Forse perché i momenti in cui mi formicolano le mani e sento il bisogno di disegnare sono quelli in cui mi sento bene. Disegnare è per me un’attività legata a sensazioni positive e questo si trasmette nei miei soggetti.

Con Falconeri a Milano, hai vissuto un’esperienza di live painting. Com’è stato? Quali emozioni hai provato? Raccontaci questa avventura! Con Falconeri a Milano, ho vissuto un’esperienza molto interessante e stimolante. È stata un po’ una sfida uscire dalla mia comfort zone: che di solito è disegnare da sola nella mia camera, mentre bevo un tè. All’inizio mi sentivo molto insicura, circondata da persone e sotto gli occhi di tutti, però una volta iniziato a disegnare, mi sono sentita subito a mio agio, come a casa mia. “Ogni persona porta con sé un insieme unico di tratti, espressioni e gesti che raccontano storie diverse e affascinanti. Mi piace rappresentare i piccoli dettagli della quotidianità, trovo siano estremamente rappresentativi di ciò che siamo”

@anna_disegna www.annatoschi.online

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