Le sgargianti illustrazioni di Emanuela Carnevale tra ironia e verità
Emanuela Carnevale in arte “Brodino Digitale” è una giovane illustratrice che ha studiato Disegno Industriale a Firenze e poi Design della Comunicazione a Roma. Da qualche anno vive a Milano dove ha avuto il piacere di frequentare l’edizione 2021 del MiMaster. In questi anni si è occupata di Art Direction, campagne Social e Motion Graphic in agenzie di comunicazione, che le hanno permesso di sperimentare ed “alimentare” il suo stile artistico. Segni particolari? Ama viaggiare, la fotografia ed il mare.
Il suo nome d’arte “Brodino Digitale” nasce in pieno lockdown: Emanuela ha infatti iniziato a disegnare ogni giorno quasi come fosse una terapia, e da lì non si è più fermata. Le sue illustrazioni si basano su storie reali, buoni propositi, ricordi che scaldano il cuore, fotografie di tempi passati o pensieri rivolti al futuro.
Chi è stata la prima persona a credere in te e nel tuo talento? Sicuramente il mio ragazzo. Probabilmente lo sapeva prima di me che dovevo intraprendere questa strada. Mi ha sempre sostenuta e incoraggiata a non mollare.
Hai dei maestri, degli artisti da cui ti senti maggiormente influenzata? Cosa o chi ti ispira? Ho tantissimi artisti che mi hanno influenzata e continuerò a farmi influenzare. Credo sia fondamentale per migliorare e per far evolvere il mio linguaggio visivo. La mia ricerca non si ferma solo nel campo dell’illustrazione, trovo molta ispirazione anche nella fotografia: Martin Parr, Luigi Ghirri, Giacometti, Vivien Maier sono solo alcuni dei nomi dai quali mi lascio trasportare. Visto il mio background mi lascio ispirare anche da vecchie campagne pubblicitarie, manifesti e tutto ciò che riguarda i grandi nomi della grafica – esempio il Push Pin Studios di Seymour Chwast, Milton Glaser e Edward Sorel. Per quanto riguarda invece l’illustrazione seguo con ammirazione Emiliano Ponzi, Malika Favre e Beppe Giacobbe. Ultima cosa, ma la più importante, mi lascio ispirare dalla vita reale, da situazioni e ricordi.
Raccontaci di più in merito alla tua collaborazione con Samsung Italia per il loro Podcast “Donne Connesse”. Di cosa si tratta? Cosa dovevi rappresentare? Sono stata contattata dall’agenzia pubblicitaria che ha trovato il mio stile in linea con quello del progetto. Avevano bisogno di qualcuno che unisse idea di Donne e tecnologia. Io ho cercato una sintesi visiva che riunisse questi due aspetti cercando sempre di mantenere il mio stile. Donne Connesse è il progetto in cui le donne della Gen Y (Millennials) e della Gen Z si incontrano per raccontare le loro storie e condividere le loro esperienze sulle priorità della vita della donna attraverso le diverse generazioni. 14 protagoniste, tra cui imprenditrici digitali, creator e influencer, svelano come la tecnologia ogni giorno le supporti nel conciliare passioni, lavoro, affetti, vita sociale e privata rivelando i segreti del loro approccio ‘always on’ sempre accompagnato da una buona dose di ironia.
Come funziona il tuo processo creativo? Solitamente quando ricevo un brief leggo attentamente tutto e sottolineo le parole chiave o le parti che mi hanno suscitato un’immagine visiva. Inizio a buttare giù idee, faccio ricerca visiva cercando di sintetizzare l’idea il più possibile. Poi inizio con le prime bozze a mano in quello che in quel momento è il mio quaderno degli schizzi. In ultimo passo al disegno finale al quale mi dedico nei minimi dettagli.
Quanto potere hanno i colori nelle tue illustrazioni? Hai una tua selezione personale? I colori per me sono fondamentali, ho una mia palette che uso sempre. A volte mi è capitato di cambiare leggermente dei colori ma ti assicuro che le persone che mi seguono se ne accorgono, mi scrivono per sapere perché ho deciso di usare quel colore e non uno della mia palette abituale. Questa cosa mi fa sempre sorridere.
Contatti: @brodino_digitale